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Questa è la domanda che mi pongo sempre, soprattutto perché i miei clienti sono persone comuni come un architetto, un impiegato o un cameriere. Ho cercato di dare una risposta basata sui dati veri e non sul “se vuoi puoi, credi in te”.

La risposta è sì e ce lo insegna Richard Branson, fondatore dell’impero Virgin il quale ha iniziato da un giornaletto senza sapere nulla di editoria, poi ha aperto un negozio di dischi e lui stesso ammesso di essere “vergine” in quel settore, proprio per questo la compagnia si chiama Vergin.

Tutto fantastico quello che mi racconti Antonio, allora perché le startup falliscono?

Ti parlo solo di quello che so e ti invito a leggere anche altri articoli, tutti cercano di dare una risposta alla domanda “Perché le startup falliscono” e tutti hanno ragione però si dimenticano di aggiungere che la realtà è leggermente più complessa delle spiegazioni che danno.

Ecco perché le startup a Londra falliscono:

La differenza tra l’ambiente startup a Londra(dove abito io) e l’Italia intera, si sente.
Spesso vedo prodotti che non userei nemmeno se mi pagassero, diventare discrete startup con un buon numero di clienti.
Perché questi signori si concentrano sul vendere il prodotto, acquisire clienti, trovare soldi o investitori e poi il resto(team, buon prodotto, comprendere esigenze). Falliscono? falliscono miseramente, ma qualche soldino a casa lo portano. Londra è business puro, trovi i peggiori sciacalli, il soldo è la loro eroina e ma intanto qualcosa fanno..
Falliscono e finiscono in questo sito getautopsy.com

Top 10 reasons for failure based on 300 failed startups via Autopsy
Grafico preso da getautopsy.com

Ecco perché le startup in Italia falliscono:

queste puoi definirle startup, in Italia le “startup” non le definirei nemmeno startup, le definirei giocare a fare l’imprenditore, ma per quello c’è il monopoly.

In Italia ci concentriamo su cose futili tipo:
Pippe sul nome del sito,il logo, sulla proprietà intellettuale(aiuto mi copiano!), sul colore della maglietta dello staff ma soprattutto riempire l’app di funzioni.
Concentrati sul MVP il minimo prodotto per testare se la tua idea piace oppure no, non c’è bisogno che crei la tua app completa. Immagina se facebook avesse rilasciato dal primo giorno online TUTTE le funzioni che ha adesso! Ci vorrebbe un manuale per capire come funziona! Ma questo argomento merita un articolo a parte. Volevo dire, crei un app bellissima, vai sul mercato e poi scopri che gli utenti nemmeno la vogliono quella funzione sulla quale hai insistito tanto.

Questo consiglio non sarà utile a tutti, ma a molti:

1. Crea qualcosa che dia veramente valore, cambia veramente la vita delle persone in piccolo o in grande.
2. Ascolta il mercato e capisci cosa veramente vuole, se il mercato non sa cosa vuole e ti senti un innovatore con una vocazione allora ascolta Ford che diceva “Se avessi chiesto ai miei clienti cosa volevano, mi avrebbero risposto: un cavallo più veloce”.
3. Rendi sostenibile il tuo prodotto o servizio, la barca deve galleggiare, se ti concentri solo sul dare valore diventi un Onlus o fallisci. Se ti concentri solo sul fare soldi nel lungo periodo nessuno vorrà comprare da te. Può andarti bene una volta, la seconda volta l’utente si ricorderà dei termini e condizioni che avevi imposto, quel soddisfatti e rimborsati che non c’era.
4. Trova un buon team e impara a fare gioco di squadra.
5. Ultimo ma più importante: Pensa Globale, non limitarti solo all’Italia altrimenti rischi di fare innovazione in Italia di quello che è routine all’estero.

Obiezione: Parli facile tu, sei a Londra e noi qui a pagare tasse coi politici che rubano
Risposta: Nessuno ti vieta di farti un account Skype con le chiamate internazionali a pochi centesimi e iniziare a trovare clienti oppure chiami Antonio che sta a Londra e ti da una mano lui. Ogni articolo è scritto per darti degli spunti da mettere in pratica da solo o per farti capire come io farei.