Essere trasparenti in un mercato con alta competitività e incertezza da parte del cliente su cosa bene si sta andando a sviluppare, fa perdere soldi. La persona interessata a sviluppare un app è avvolto da un mix di euforia nel veder realizzato il suo progetto e paura di quello che non si conosce, se l’euforia è più forte allora diventa facile preda di una figura chiamata Account Manager, ottimo venditore onesto(e non sto scherzando). Il fatto che lui ti risponda con sincerità a tutte le domande che gli poni, lo rende una persona onesta, il fatto che ti mostri tutto quello che c’è da sapere, lo rende trasparente, ma la troppa trasparenza non paga e quindi lui non lo fa.
Quando chiedi un preventivo non vieni preso sul serio
Le agenzie solide non hanno convenienza a nasconderti i pericoli dell essere un imprenditore digitale, perché hanno già i loro clienti paganti con contratti a lungo termine che mantengono in piedi tutta la baracca. Preferiresti guadagnare un pò di più e prenderti rogne,mal di testa e negatività che ti influenza tutta la giornata lavorativa ed oltre, oppure selezionarti i clienti e scegliere solo quelli predisposti e coscienti dei pericoli di ricerca e sviluppo?
Se ci pensi, niente ci è dovuto, in qualsiasi ambito. Non ricordo di aver letto nella dichiarazione dei diritti universali “I professionisti sono obbligati a dover perdere tempo a spiegare e far capire come funziona il mondo delle app”. Su 10 clienti 2 sono predisposti, gli altri non sanno nemmeno cosa vogliono veramente, hanno una vaga idea e quando vanno a chiedere un preventivo, in modo vago e superficiale vengono trattati.
Prima di elaborare un preventivo, andrebbe sempre fatto uno studio di fattibilità per verificare se quello che hai in mente è realizzabile con il tuo budget e se le tecnologie e conoscenze dei professionisti sono in grado di soddisfare la richiesta, questo richiede tempo e impegno da parte del professionista il quale anche volendo, non può fartelo gratis (soprattutto i p.iva) perché a fine mese deve portare a casa lo stipendio, i “grazie di avermi informato” non pagano gli affitti, purtroppo.
Gratis si paga caro, nel tempo
Un mio cliente ha un’impresa edile ed una volta mi disse “nessuno vuole pagare gli Architetti per disegnare e per guadagnare lo sai che fanno? aprono imprese edili”. A quel punto tutto sembrava collegarsi, mi sembrava assurdo che le persone sminuissero il prezzo del disegno della loro casa, una cosa così importante e personale. Se ci pensi un progetto di business è quello che “ti da a campare” o è un’entrata che sostiene la tua economia, sei sicuro che vuoi trattarla con superficialità? se tratti gli altri con superficialità non volendo pagare, gli altri per darti il “contentino” cosa dovrebbero fare?
Cosa spaventa gli aspiranti imprenditori
Racconto come un aspirante imprenditore scappò a gambe levate con un arma sottile, la verità nuda e cruda.
Era un progetto semplice da realizzare, buona idea di business e dato che mi piaceva pure come idea contribuì a modificare delle funzioni per abbassare il prezzo migliorando anche l’esperienza utente! Ricordo la sua espressione di soddisfazione nella scelta del professionista, tanto che esclamò di fronte alla persona che ci aveva presentati “Ho capito perché l’hai scelto anche tu, è il top del top”. Sembra una storia a lieto fine vero? dov’è il problema? Il problema non c’era, l’ho causato io.
Prima di avviare lo sviluppo, quindi passata la fase studio e disegno dell’app, il cliente esclamò “Sono sicuro che appena la pubblicherò online tutti la scaricheranno”, al che dissi “ehm.. non funziona proprio così, forse qualche decennio fa ma ora hai bisogno di x,y,z” e lì iniziò la consulenza di business basata sulle conoscenze acquisite da libri di settore, partecipazione frequente ad iniziative ed eventi su finanziamenti pubblici, privati, esperienze di condivisione da parte di grandi personaggi, scambio intellettuale con professionisti i quali (commercialisti, economisti, finanzieri ed avvocati esperti in digital).
Finita la conversazione lo indirizzai anche presso un incubatore di startup(con la possibilità che loro gli sviluppavano anche il progetto ed io perdevo pure il cliente). Di certo non è servito l’incubatore a fargli cambiare idea, ma più che altro la complessità della realtà di questo ambiente. Tutto gli sembrava più pesante e difficile al punto che se ne andò senza più tornare.
Per non portartela alla lunga, non sono disposto a venderti qualcosa che non ti serve o non vuoi e convincerti che è ottima, non voglio farti uno studio di fattibilità approssimativo tanto per darti una risposta basata sul “più o meno così”.
“Se siete arrivati a questo punto del libro, non avete il difetto dell’arroganza. Gli arroganti non leggono quasi mai, né ascoltano cassette. Perché dovrebbero? Sono al centro dell’universo”
-Kiosaki
Giusto come segno di riconoscimento perché fai parte di chi si informa, hai un buono da £100 da spendere in consulenza, infatti chi non legge questa parte si perde il buono e pazienza.